Vancouver
Vancouver è un sogno, la perla alla fine del viaggio. C’è solo un’altra città al mondo che mi aveva affascinato così tanto a prima vista: Berlino. Berlino aveva una cosa che non ho trovato in nessuna altra città europea. Il perfetto matrimonio tra antico e moderno, tra pietra e vetro. Vancouver è invece il frutto di un altro matrimonio: quello tra modernità e natura. E’ una città cosmopolita, grande, dominata da palazzi che si sviluppano in verticale, ristoranti giapponesi, e caffè bellissimi. Ma è una città dominata dalla natura. Schiacciata tra il mare di fronte e le montagne rocciose alle spalle. Una delle poche città al mondo in cui si può nuotare in mare e infilare gli sci nel giro di un paio di ore. Bellissime le spiaggie su cui le persione si riversano per camminare. Gente che cammina, pattina, o corre ovunque in viali ricoperti di piante. . E un parco maestoso nel centro della città in cui ho visto le piante più maestose che mi sia mai capitato di vedere. Sembra una località turistica, almeno dallo stile di vita delle persone che vedi per strada, e dalla rilassatezza che si respira per l’aria. Ma non è una cartolina come la maggior parte delle mete turistiche. E’ una metropoli in trasformazione.
Sembra quasi un’utopia perchè racchiude i lati positivi del vivere in canada senza i lati negativi. Lati positivi: è in Canada. Mancanza dei lati negativi del vivere in Canada: niente neve, quasi mai le temperature vanno sotto zero, è una comunità estremamente concentrata, e non dispersa per chilometri e chilometri come qualasiasi cittadina canadese. E’ la città del sushi. A ogni angolo della strada, ristoranti di sushi da cui è possibile cenare per meno di 5 euro. E’ la città di una certà borghesia ultra-tecnologica, ultra sportiva, e in ultimo luogo, ultra-ricca e ultra-bianca.
Alla fine del mio viaggio per raggiungere l’oceano, scopro che in verità Vancouver non è sull’oceano, ma incuneata in una baia stretta, delimitata dall’Isola di Victoria. 4500 chilometri di viaggio, senza trovare l’oceano. Mi piace pensare che questo sia uno stimolo per ripartire. Dove? Halifax. Mi mancano ancora un migliaio di chilometri che si dipanano ad est di Waterloo fino alla Nova Scotia (Nuova Scotia), una penisola canadese sull’Atlantico. Nel mezzo Toronto, Ottawa, Montreal, Quebec City, e Halifax. Quando? Questa estate penso. Volontari?