Pechino Vol.2 - Cercando una chiave
L’aereo è decollato da meno di un’ora dall’aeroporto di Pechino. Ore 15:09 a Pechino. Ore 4:09 a Toronto. 7200 miglia a destinazione. La rotazione terrestre mi sta per restituire quelle 13 ore di fuso orario che mi sono state rubate all’andata. Questa volta il tragitto sarà diverso. Da Pechino, l’aereo si dirigerà a nord-Est, attraversando l’angolo estremo ad oriente della Siberia, per poi attraversare l’Alaska, arrivare in territorio canadese, lo Yukon, scendere attraverso la Baia di Buffin, sorvolare Toronto, e infine New York. Sono passati 12 giorni dal mio arrivo a Pechino, e ho ritardato il più possibile il momento in cui avrei scritto questo blog. Non per mancanza di tempo. Ne’ per mancanza di voglia. E certamente non per mancanza di idee e stimoli. E’ come attraversare una vicolo della Pechino e ritrovarsi con i vestiti intrisi di odori. Si è sopraffatti, magari positivamente, molte volte nauseati, ma non è più possibile distinguerli e capire che odore ci portiamo addosso. Ho aspettato a scrivere questo post non per mancanza di sensazioni e esperienze da raccontare, ma perché avevo paura di non avere trovato la chiave di lettura per decifrare questa città e la mia esperienza.
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