Pechino Vol.1 - La Transiberiana da Toronto
Ore 2e34 AM a Waterloo. Notte fonda. Il che significa 2e34 PM a Pechino. Pomeriggio. Oppure 8e34 AM in Italia. Immagino che la nebbia che copre il passaggio tra la notte e il giorno in Emilia si stia cominciando a diradare. Ma il tempo conta poco visto che sto per entrare in una sorta di centrifuga temporale. E’ da poco finito il mio venerdì e fra venti minuti prenderò un autobus. Prima tappa l’aeroporto di Toronto. Da Toronto volo fino a New York. 4 ore di scalo cercando di non farmi arrestare dalle autorità americane in quanto italiano. Spero vivamente che le ultime dichiarazioni di Berlusconi non siano arrivate all’orecchio di quell’ufficiale di dogana di colore che mi accoglierà. Da New York volo fino a Pechino. 15 ore di volo più 12 ore di fuso orario. Ricapitolando: 17 ore di volo, 4 di scalo, e 3 tra trasporto in aeroporto e check-in. Totale: 24 ore + 12 di fuso orario. Di fatto sto per aprire la porta di casa mia mentre il mio venerdì è da poco finito, e aprirò una nuova porta di casa domenica nel tardo pomeriggio. Mi sento derubato del sabato. Non penso esistano strategie per sopravvivere uno sbalzo di fuso orario di 12 ore. La mia strategia sono 300 grammi di cioccolato fondente in valigia.
4805 miglia percorse. 2477 ancora da percorrere per arrivare alla destinazione. Ancora 5 ore di viaggio mentre faccio fatica a calcolare quanto sia passato dalla partenza.
E’ stata una notte lunghissima. Lunga quanto una notte polare. La rotta più breve che collega due punti situati su paralleli opposti del pianeta, non è una linea retta. Non è nemmeno disegnabile su una cartina geografica. Semplicemente perché la Terra non è una cartina geografica. Pensavo che il volo da New York a Pechino fosse una lunga linea. Prima la traversata degli Stati Uniti e poi l’Oceano Pacifico. Ma la terra non una cartina, e la rotta più breve passa dal circolo polare artico. Appena decollati da New York, l’aereo si è diretto a nord-est, prima sorvolando Montreal, attraversando il Quebec del Nord, poi virando verso la Groenlandia, fino al di sopra del circolo polare artico verso il polo nord. E’ stato quindi una notte irreale. Avevo lasciato New York a mezzogiorno ma da subito è stata notte fonda. Solo ora le luci cominciano a comparire. E sotto di me c’è la Siberia. E’ uno spettacolo meraviglioso. Distese di neve solcate da tantissimi fiumi che si attorcigliano come serpenti. Nessun segno o oggetto che possa far pensare che questo pianeta sia abituato da esseri umani.
2 Comments:
Sei giunto? Sono in pensiero come una notta isterica strafatta di Vick's Vaporub
Arrivato. In qualche modo misterioso, ho assorbito 12 ore di fuso senza sentirle minimamente. Oggi Città Proibita assieme alla Silvia
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