Pechino Vol.4 - Il mostro
Non ho trovato la chiave di lettura per capire questo “mostro” sovrappopolato. Per capire come 18 milioni di persone possano affollare questa città sotto l’occhio discreto di un regime che non si manifesta troppo palesemente. La Città Proibita è da secoli il simbolo del potere in Cina, e nei suoi enormi spazi interni avvolge migliaia di turisti che la attraversano in maniera ordinata da Sud a Nord. In quegli spazi immensi ci sente minuscoli mentre ci si lascia trascinare dalla massa infinita di turisti. Quasi non ci si accorge che si è tra i pochi turisti non cinesi tra la folla, e che i loro sguardi spesso si posano su di te, per poi deviare all’improvviso non appena te ne accorgi. Uno degli elementi impossibili da ignorare a Pechino è appunto questa folla. Pechino è un mostro sovra-popolato in cui un ordinato caos regna nelle strade. La città è diventata la meta per migliaia o milioni di persone che dalle campagne cinesi si sono riversate nella città in cerca di condizioni di vita migliori. Si nota dalle tantissime persone che spazzano la strada a ogni ora. Dai tantissimi camerieri in ogni ristorante. Non si è mai soli in questa città. Nel camminare per le via ci si perde nella folla, ne’ si viene assorbiti. Si ha l’impressione che molti di quei lavori siano creati artificialmente per mantenere la pace sociale. Chiedo quale sia la bomba ad orologeria che mini la stabilità del regime comunista in Cina? M. risponde che è proprio questa. La Cina si trova con il compito immane di elevare più di un miliardo di persone che vivono nelle campagne verso un tenore di vita più alto. L’inflazione galoppante, la corruzione nelle fila del partito lontano da Pechino, l’ineguaglianza tra la città e la campagna rappresentano pericolose trappole lungo questo tragitto, che con frequenza danno vita a rivolte in vari angoli del Paese.
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