giovedì, marzo 23, 2006

Stoccolma

Quando a Bruxelles sembra che la primavera si avvicini, ho trascorso qualche giorno nella patria di Santa Lucia e Babbo Natale: la Svezia. L'occasione era andare a trovare i prodi Marcello e Sebastiano (per ricordare loro le origini padano-italiote) e Elisabeth.
Il mio RyanAir e' arrivato nel cuore della notte in un punto sconosciuto del paese a 1 ora e 20 da Stoccolma. Tutto attorno neve. E dopo la neve, ancora neve. E poi neve. E cosi' per centinaia di chilometri. Aiuto.
Il decantato fascino della Svezia e' vero. Pero' svanisce alla prima nuvola che copre il cielo. Mi spiego. Stoccolma si dispiega su tante isole, ed e' bellissimo vedere i palazzi in stile nordico che si specchiano sull'acque, e i riflessi di luce. Quando pero' il cielo si fa grigio e il vento inizia a arrabbiarsi, il fascino scompare subito. E tutto quello che si vuole e' un biglietto di sola andata per i caraibi. Forse non e' un caso che i paesi nordici sono i paesi con il piu' alto tasso di suicidi al mondo. Passando anche solo un giorno a Stoccolma ci si accorge di quanto sia fondamentale la luce. Noi, non poi cosi' lontani dai tropici non ce ne rendiamo conto. Ma a certe latitudini, il sole, anche quando non scalda ma fa solo capolino tra le nuvole, e' un dono.
Come mi e' stato spiegato e' difficile parlare con uno svedese per strada o alla fermata dell'autobus. Infatti quando soffia il vento e il freddo punge, li vedrai camminare a testa in giu' avvolti in cappucci a coprire la testa, e con gli occhi rigorosamente rivolti non piu' in alto della punta dei loro piedi, a ripararsi e a sognare l'estate. Quando invece il sole fa capolino, li troverai tutti fermi in posizione verticale, con la faccia rivolta al sole come dei girasoli, a prendere quei pochi raggi tiepidi che il cielo regala. Una ragazza mi dice che vuole andare ad abitare fuori dalla citta' in quanto vuole un giardino dove mettere fiori e far giocare i figli in due mesi scarsi d'estate che si ritrovano. E io che invece il giardino di casa mia lo cementerei per non dover tagliare l'erba. Questione di luce!

Per questo c'e' qualcosa di profondamente deprimente nei paesi nordici, che naturalmente viene sovrastato e nascosto dall'infinitamente superiore grado di civilta'. Ma questa e' un'altra storia.

I due "Italian Stallions" comunque se la cavano bene, tra festini in studentato e battaglie a palle di neve. Da segnalare il delizioso brunch di domenica in un locale nel centro della citta' con in sala un complesso che suonava ottimo jazz mentre gli svedesi facevano colazione (a suon di bacon e swedish meatball ovviamente). E naturalmente la carbonara cucinata da Seba la sera dopo.
Naturalmente provo una pena incredibile per loro, perche' dovranno avere a che fare con la lingua svedese. Uno scherzo che Dio ha fatto all'uomo. Un po' come essere sulla torre di Babele. E senza i sottotitoli.

mercoledì, marzo 15, 2006

Bloggers in Strada Maggiore

Piccolo Spazio Pubblicita' n.2

http://www.aromaticblend.blogspot.com/
http://www.babiloniaunderground.blogspot.com/

Questi sono gli indirizzi di altri due blog che vengono da Strada Maggiore 45 a Bologna. Ormai si dettano le tendenze di internet da quelle parti...

sabato, marzo 11, 2006

La vie en rose, pas en blue



Oggi e' la festa della donna e in Place de la Monnaie mi sono imbattuto in un una celebrazione per festa della donna. Il titolo era "La vie en rose, pas en blue" (parafrasando la canzone di Edith Piaf). In questa bella piazza vi erano una cinquantina di donne, di eta', corporatura e origine varia, ma tutte vestite con abiti di colore rosa acceso, quasi fosforescente. Mentre una folla abbastanza numerosa le osservava, queste ballavano scoordinate una strana danza orientale, ruotando su se' stesse e muovendo le braccia, sul sottofondo di musica tibetana. Ma non erano tutte donne...

venerdì, marzo 10, 2006

I balconi di Bruxelles



Tornando da Manchester sul continente mi sono reso conto che la differenza principale e' l' "amore per i dettagli". Forse e' per questo che solo da noi ha senso parlare di "qualita' della vita"... e' questione di dettagli. E a Bruxelles i dettagli sono una pioggia di bellissimi balconi in ferro colorato che fanno capolino sulla strada, come palchi in un teatro lirico.

martedì, marzo 07, 2006

Elezioni n.3: la Topa




La "soubrette" Mara Carfagna passera' dagli schermi televisivi di "I fatti tuoi" direttamente in Parlamento, essendo stata candidata nelle fila di Forza Italia nella circoscrizione Campania 2, con ottime possibilita' di essere eletta.
A Montecitorio crescono le voci su chi la sostituira' tutte le mattine a fianco di Giancarlo Magalli. Certe indiscrezioni indicano come favorita alla sua sostitutozione Letizia Moratti. Probabilmente sarebbe un guadagno per Rai2... e anche per la scuola italiana.

lunedì, marzo 06, 2006

Elezioni n.2: la Deriva


Nani e ballerine non hanno ancora deciso con chi schierarsi. Probabilmente le ballerine saranno divise tra tutti i partiti, ma i nani vanno di diritto a Forza Italia. Allo stesso tempo arriva la notizia che il guru della comicita' impegnata Pippo Franco (nella foto) sara' capolista al Senato per la lista DC/PSI... e questa non e' una battuta

Elezioni n.1: il Carrozzone

Leggo ora sul giornale che Vittorio Sgarbi si presentera' nelle prossime elezioni nelle fila del Centro-Sinistra, all'interno della lista Codacons (n.b. ha cambiato tre liste e due schieramenti in due giorni). Uno in piu'. Tanto sulla barca che affonda c'e' un sacco di spazio. Topo Gigio non ha ancora scelto la riserva, ma probabilmente sta solo cercando di avere un seggio sicuro, per essere candidato alla Bolognina. La Donna Barbuta e il "mangiatore di fuoco" hanno invece affermato la loro coerenza intellettuale e morale rimanendo legati allo schieramento di centro-destra, nonostante le pressioni insistenti di Prodi affinche' saltassero anche loro sul carrozzone.

venerdì, marzo 03, 2006

Sindrome di Stoccolma

Piccolo Spazio Pubblicita'
http://www.wegotthestockholmsyndrome.blogspot.com/

E' il blog aperto da Marcello e Sebastiano, arrivati oggi a Stoccolma dopo una traversata dell'Europa in Mini Cooper, e che trascorreranno li' un semestre Erasmus.
In bocca al lupo, guys!
Sara' un periodo meraviglioso. Assaporatelo con gusto!

La classe dirigente italiana a Bruxelles

Dopo una settimana di lavoro a Bruxelles, confesso che e' presa una leggera sensazione di disagio (e leggera nausea) per quello che e' l'ambiente che mi circonda. Non fraintendete. La citta' e' bellissima, le mie colleghe simpatiche e il mio capo una persona intelligente e disponibile. Essere qui, significa "in piccolo" dare una faccia concreta a quello che piu' o meno l'universita' mi sta insegnado su un piano teorico. Ma significa per me anche dare un volto concreto al "potere". Ed e' un volto che mi sta deludendo.
Quasi tutti i giorni passano dall'ufficio varie persone, tutte italiane, che sono a Bruxelles come rappresentanti di associazioni, industrie, o sono funzionari di qualche ministero o rappresentanza italiani. E' verso loro che il mio disagio e' rivolto. Sono persone vicine al potere, ma non sono potenti. Lavorano per conto di qualche "pezzo grosso" e devono farlo vedere. Si vede non tanto nei vestiti (non tanto diversi da un bancario) ma nell'atteggiamento. Nel senso di self-confidence. Di superiorita'. Nell'ostentata simpatia con cui ti trattano.
Ma quello che mi lascia un retrogusto estremamente amaro e' intuire secondo quale logica questa "comunita'" o elite' italiana a Bruxelles funziona. Come mi ha detto il mio capo "il valore di una persona non e' dato da quello che conosce, ma dai contatti che ha". Se e' vero che e' possibile raggiungere ogni persona nel mondo contattando solo 6 persone, i contatti nel tempo di Internet e della rivoluzione tecnologica sono una fonte di potere. E vanno quindi curati e tutelati. Le giornate passano quindi al telefono raccontando a questo cosa ha in mente l'altro, chiedendo all'altro se puo' intercedere presso un terzo in modo da sapere chi sta dietro a questo. Una frase sbagliata riferita a un ministro o a qualcuno al livello superiore rappresenta la fine. E' un circolo chiuso che comunica solo al proprio interno, in quanto ha bisogno che il proprio "potere" venga riconosciuto ed accettato. E quindi non deve mettere in discussione il ruolo degli altri. E' una sala degli specchi senza alcuna finestra verso l'esterno.
E il tutto avviene attraverso persone a volte intelligenti, a volte non particolarmente, ma che soprattutto hanno la capacita' di sapersi muoversi nel sistema italiano, di contattare le persone giuste al momento giusto. Probabilmente questo e' un aspetto comune e io sono ingenuo. Mi dispiace solo vedere che la logica che guida le elite e classi dirigenti italiane sia una logica completamente autoreferenziale e conservativa del proprio status. Vorrei continuare a pensare che sia possibile formare le classi dirigenti in base al merito e alla competenza delle persone e non in base alla capacita' di stabilire contatti. (O forse la mia e' solo senso di rivalsa, ma questa si addice poco alla mia arroganza).

mercoledì, marzo 01, 2006

I casi della vita

Ho scoperto che la terza stagista del mio centro (Stefania, interprete di Enna) ha vissuto qualche anno fa a Manchester, nello stesso ghetto afro-caraibico come me, anche lei ne è scappata in seguito a una sparatoria davanti casa dopo pochi giorni dal suo arrivo, e si è trasferita nello stesso quartiere studentesco, facendo cosi' la spesa nello stesso supermercato Sainsbury... wonderful!