Il mio primo Party dell'Europrecariato
Sabato sera mi sono infilato assieme alla mia collega-amica Marta al compleanno di una ragazza irlandese. Tralasciando che le feste ad alto tasso di internazionali under-30 sono un po' le stesse in tutta Europa, posso dire che in quella festa ho individuato la categoria sociale predominante a Bruxelles: l'euro-precario.
Bruxelles e' infatti invasa di giovani tra i 23 e i 27 anni che gravitano attorno alle istituzioni comunitarie. La Commissione, il Parlamento e il Consiglio Europeo accolgono ogni anno un grosso numero di stagisti (o stagiaire), e lo stesso avviene per altri uffici, rappresentanze diplomatiche, societa' di lobbying.
Quello che succede spesso e' che a giocare a fare l'euro-funzionario in carriera, ci si affeziona. A quella festa ho quindi conosciuto varie ragazze (e alcuni ragazzi) che si trovano a Bruxelles per giocarsi le loro carte, passando di stage in stage (la maggior parte delle volte non pagati), studiando in esoterici "Master in politiche europee" dai costi proibitivi, e spedendo curriculum.
L'impressione che ho avuto e' che sono capaci e caparbi, e prima o poi riescono a varcare la soglia dell'euro-mondo, portando a casa un lauto stipendio presso societa' di lobbying o consulenza, presso uffici burocratici.
Bruxelles dall'inizio mi e' apparsa come una sorte di corte dei miracoli, dove transitano tante possibilita', soldi e potere. E questi elementi attraggono tanti studenti e giovani, con l'ambizione di "provarci". Non so quanti si inseriscano poi nel sistema. Probabilmente piu' di quanto si pensi. Ma nel frattempo la strada e' quella dell'europrecariato...