lunedì, febbraio 27, 2006

Il mio primo Party dell'Europrecariato

Sabato sera mi sono infilato assieme alla mia collega-amica Marta al compleanno di una ragazza irlandese. Tralasciando che le feste ad alto tasso di internazionali under-30 sono un po' le stesse in tutta Europa, posso dire che in quella festa ho individuato la categoria sociale predominante a Bruxelles: l'euro-precario.
Bruxelles e' infatti invasa di giovani tra i 23 e i 27 anni che gravitano attorno alle istituzioni comunitarie. La Commissione, il Parlamento e il Consiglio Europeo accolgono ogni anno un grosso numero di stagisti (o stagiaire), e lo stesso avviene per altri uffici, rappresentanze diplomatiche, societa' di lobbying.
Quello che succede spesso e' che a giocare a fare l'euro-funzionario in carriera, ci si affeziona. A quella festa ho quindi conosciuto varie ragazze (e alcuni ragazzi) che si trovano a Bruxelles per giocarsi le loro carte, passando di stage in stage (la maggior parte delle volte non pagati), studiando in esoterici "Master in politiche europee" dai costi proibitivi, e spedendo curriculum.
L'impressione che ho avuto e' che sono capaci e caparbi, e prima o poi riescono a varcare la soglia dell'euro-mondo, portando a casa un lauto stipendio presso societa' di lobbying o consulenza, presso uffici burocratici.
Bruxelles dall'inizio mi e' apparsa come una sorte di corte dei miracoli, dove transitano tante possibilita', soldi e potere. E questi elementi attraggono tanti studenti e giovani, con l'ambizione di "provarci". Non so quanti si inseriscano poi nel sistema. Probabilmente piu' di quanto si pensi. Ma nel frattempo la strada e' quella dell'europrecariato...

venerdì, febbraio 24, 2006

Bruxelles vista da una scrivania

Eccomi a Bruxelles. O almeno penso. Dove sono infatti non l'ho bene capito. Da quando sono arrivato ieri verso nel primo pomeriggio non ho lasciato l'ufficio del Centro presso cui lavorero' in questi due mesi. Nemmeno per dormire, visto che l'appartamento dove alloggio temporaneamente non e' che il piano di sopra dell'ufficio medesimo.
E tutto questo non perche' la citta' sia invasa da una tempesta di neve. Anzi, sole pallido e temperatura non troppo rigida. Non sono uscito perche' mi sono trovato subito affibiato un mare di cose da fare, e un mondo da capire. Ieri sera ho finito che era notte inoltrata, verso l'1 e mezza. Stasera alle 8e30. Spero sia a calare nei prossimi giorni.
Non preoccupatevi, non sono finito in una miniera di carbone a trasportare sacchi in superficie. Semplicemente il Centro (che poi nei fatti e' il mio capo e altre due stagiste) sta finendo di scrivere un rapporto sulle lobby italiane a Bruxelles che deve assolutamente essere finito domenica. Comunque, per fortuna e purtroppo, fin dall'inizio ho capito che non mi ridurro' a fare fotocopie ma che invece l'esperienza sara' molto interessante.
Lavoro per Paolo, una persona molto interessante, ex-funzionario ONU che ha girato il mondo ed e' finito a Bruxelles a fare il lobbyista. Ieri sera mi ha portato fuori a cena presso un ristorante portoghese, raccontando di "quando ero in Cile con i membri dell'opposizione a Pinochet..." e cosi' via. Poi a dividersi il lavoro con me ci sono altre due stagiste, (o stagiarde) che si chiamano Marta e Stefania. Ottima impressione. Dai racconti di Paolo e ascoltando le sue telefonate ho cominciato a capire come funziona il dorato mondo della Euroburocrazia italiana...la barocca arte della riverenza... sono sicuro che sara' estremamente divertente (e temo stomachevole) avvicinarsi.
L'ufficio/casa e' nella zone 'Europea' della citta', dove sono riuniti la maggior parte degli uffici e delle rappresentanze presso l'UE. Stamattina ho messo il naso fuori per fare due passi e ho avuto una bellissima impressione della citta'. Liberty, dignitosa, umana direi e non alienante. Prossimamente quando riusciro' a muovermi veramente, tornero' su questo.

Milano - Bruxelles: premiere episode

Sull'aereo mi rendo conto come l'identita' sia questione di dettagli... e i miei erano tutti in saldo al 50% da modi e moda.

venerdì, febbraio 10, 2006

Partenza n.2: Bruxelles

Quando ho chiuso l'ultimo post da Manchester augurandomi una nuova partenza presto, più che altro era un augurio che mi facevo (oltre a una dichiarazione d'intenti). Invece a volte accade davvero. Giovedì 23 febbraio riprendo un altro aereo. Direzione Bruxelles. La patria dell'euroburocrazia, delle lobby e della tecnocrazia, e naturalmente delle birre d'abbazia. Spero di trovare abbastanza cose che meriteranno di essere raccontate su questo blog nei prossimi 2 mesi.

Alla domanda "Cosa vai a perder del tempo a Bruxelles?" rispondo subito. Mi ha contattato il Centro Italiano Prospettiva Internazionale. Il nome sembra estremamente impegnativo e pomposo ma è una piccola associazione di funzionari italiani presso l'Unione Europea. Farò uno stage per un paio di mesi, naturalmente non pagato (ma non speravo di meglio). Naturalmente se le elezioni in Italia vanno male, lo stage verrà prolungato a tempo indeterminato.

P.S. riflettendoci, la mia insistenza nell'ipotizzare la vittoria di Silvio B. corrisponde a un crescente sospetto che bazzica in testa e a una crescente irritazione che invece colpisce un altro punto. Non è che a furia di sospettare, poi i sospetti si realizzano? Mi viene in mente la frase di Serena Dandini rivolta a Fassino: "bastava che dopo le elezioni Europee foste stati zitti, e avreste vinto di sicuro le elezioni"... e invece si sono messi a parlare.