Festa di laurea







Giovedì 22 giugno: ho chiuso la mia storia con l'Università di Bologna (e con l'università italiana, probabilmente). Oggi ho subito preso coscienza della mia condizione di neo-laureato disoccupato e del mio futuro da sottoproletario laureato e mi sono recato a un colloquio di lavoro per sostituire un centralinista-receptionist di una azienda che deve andare in ferie e che si è sforzato di spiegarmi l'ebbrezza nello smistare posta e telefonate... mah!
Tornando a ieri comunque. Laurearsi a scienze politiche è come fare la coda al banco salumi della Coop. Prendi il tuo numero, stai attento a non perdere il turno, entri in una stanza dove un professore accaldato ti proclama "dottore bla bla bla", stringi un paio di mani ai professori e poi esci dalla porta secondaria. Tempo totale 2 minuti!
A parte questo, la giornata è stata molto bella. Pochi parenti e tanti amici (condizione ideale), che ringrazio per l' "affetto" portato (la parola è di mia madre, e devo dire che è opportuna).
Chiuso il lato accademico-ufficiale-parentale, alla sera grigliata a Monte Donato, un colle appena fuori Bologna. Non posso raccontare. Certe cose è meglio se rimangono solo nella mente (e negli incubi) di chi le ha viste. Come ha sintetizzato Erika "chiappe bianche che attraversano la notte più buia". Scarpe e pantaloni che si perdono, inghiottiti dal bosco. Nero d'Avola. Carne non solo umana. Un rapporto numerico uomini/donne quantomeno imbarazzante.
Molto divertente.
P.S. una delle foto ritrare una delle creature vista vagare nuda nei boschi. Questa è l'unica foto esistente. Non sapendo se sia maggiorenne o no, ho deciso di oscurare in parte il volto, in modo da non esporlo al pubblico ludibrio, e preservare in parte il suo onore. Alla creatura mi permetto solo di ricordare che possiede i pantaloni che gli prestai quando si accorse che i suoi si erano persi nella notte.