à bientot, Bruxelles



Domani mattina lascio Bruxelles e torno a casa. Torno sereno perche' questa era una parentesi che era giusto che si chiuda ora, perche' sta arrivando l'estate e voglio viverla tra i miei amici e le zanzare della pianura padana, perche' ho voglia di riprendere a studiare e finire questa laurea, perche' ho voglia di tornare a lavorare tra i clienti della mia libreria e non tra gli italioti del sottopotere che affollano Bruxelles.
Ero venuto qui per tornare parlando un francese sufficiente per passare il fatidico esame di Francese I. Missione Fallita: l'esame rimane un problema (ho comprato il libro di Harry Potter in francese affidando a lui il compito di colmare le mie lacune linguistiche). Pero' da questa bella citta' mi porto a casa altre cose:
- la birra belga: me ne sono completamente innamorato. Mi ritrovavo tutte le sere a scolarmi un paio di birre da solo in casa, come un vero alcolizzato. Ma qui la birra ha una storia e un sapore.
- il ricordo delle Serre Reali di Laken, un gioiello di ferro battuto e vetro, una citta' di fiori costruita un secolo fa per la famiglia reale che solo due settimane all'anno le apre alla cittadinanza, quando la primavera esplode.
- i balconi art nouveau in ferro
- la babele di lingue che senti risuonare nella metro
- la tristezza degli uffici dell'Unione Europea
- la Grand Place: uno dei posti che piu' mi ha stupito in tutta la mia vita.
- le Gaufre di Liege: un wafer locale, ricoperto di cioccolato fondente, che viene venduto agli angoli della strada
Ci vediamo presto!