Le terre di nessuno
"Ero tornata a Pechino non con gioia ma con rassegnazione: con il tempo, con gli anni, ho capito che forse quello che mi aveva spinto a tornare non era tanto la sensazione di totale estraneità che avevo provato in Italia, ma piuttosto il desiderio di ripetere l'esperienza, sospesa e appagante, del viaggio in sè.
E' come se i luoghi di transito, i non-luoghi, cioè il treno, la nave, il battello, ma anche una stazione ferroviaria, un aeroporto, queste "terre di nessuno" dove il tempo è un presente continuo, dilatato, senza legami, fossero la mia vera "patria". Certo, ci ho messo anni a capirlo, voglio dire, a intuirlo, ovvero a riuscire a trovare il coraggio di esprimere questo piacere: ma non è il piacere del viaggio, è il piacere dei luoghi che si sa, che so, essere luoghi passeggeri, non mete. Per arrivare dove? Non importa. Nei luoghi di transito, come nelle camere d'albergo, è come se mi ricomponessi, trovassi una sicurezza che altrove non provo".
(Renata Pisu - La Via della Cina)
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