venerdì, luglio 25, 2008

Trans-Canada Vol.2 - New Brunswick



Giovedì 24 luglio. 8:43 am. Secondo giorno. Sono sempre più fiero della mia capacità di dormire di lusso in qualsiasi spazio e condizione. Questa notte è stata durissima, con le gambe costrette a rimanere piegate in un angolazione strana Incredibile quanto dolorosi siano quel paio di gradi che le separavano da una comodissima linea retta.
Lo speaker annuncia che stiamo abbandonando il Quebec ed entrando nella provincia del New Brunswick. Consulto la fida Lonely Planet. Poche pagine che iniziano con “il New Brunswick è una regione tuttora relativamente poco conosciuta anche agli stessi Canadesi”. Probabilmente neanche quello che ha scritto la guida è voluto venire qui di persona. Continuo. “Qui le maree più alte del mondo hanno creato scogliere maestose” …“Le aragoste e le banchine dei pescatori disseminate lungo le due coste della provincia assicurano succulenti banchetti a base di pesce”. “La vitalissima cultura acadiana è ancora viva sul territorio”. Finalmente qualcosa di interessante. Gli acadiani (o acadici) furono i primi coloni francesi che arrivarono in canada nel XVII secolo. Si insediarono in questa regione, introdussero l’agricoltura, e furono deportati dagli inglesi nel 1755. Molti di loro attraversarono il continente e si trasferirono in Louisiana, dove sono conosciuti come Cajuns. Alcuni di loro tornarono in seguito in questa regione, ma al loro ritorno erano già in larga parte stati rimpiazzati dall’afflusso di nuovi coloni inglesi e dei rifugiati fedeli alla corona inglese che attraversarono in massa il confine dopo la rivoluzione americana.
L’eroe locale, a detta della Lonely Planet a cui io credo incondizionatamente, non è un colono ma la “famosa rana di Fredericton”. Una leggendaria rana del peso di ben 19 kg. “Questo celebre anfibio fece la sua comparsa er la prima volta nel 188 quando saltò letteralmente nella piccola barca di Fred Coleman, un locandiere del luogo”. La rana allora pesava soltanto 3.6 kg, “ma Colema la tenne con sé e la alimentò secondo una dieta ferrea a base di siero di latte, farina di granoturco, piccoli insetti e whisky”, fino a che questa diventò la rana più grande al mondo La rana oggi è custodita gelosamente in una teca di vetro allo York-Sunbury Museum. Ma a questo punto la Lonely Planet introduce sapientemente il giallo. A detta di alcuni la rana nel museo sarebbe un falso, “una riproduzione usata da una farmacia locale per pubblicizzare una medicina per la tosse il cui slogan era ‘un rospo in gola’.” E per concludere l’avvertimento che vi potrebbe salvare la vita in New Brunswick “non chiedete informazioni al personale del museo, in quanto sull’argomento tutti mantengono il più assoluto riserbo”.