giovedì, settembre 15, 2005

Afropessimismo 1: Paul

Stamattina ho lasciato la mia casa nel quartiere africano (Moss Side) per trasferirmi a Fallowfield, zona universitaria. E lo fatto con somma gioia, visto che la mia vita diventera' molto piu' facile e "leggera".
Ma in parte mi dispiace perche' mi rendo conto che mi sto privando della possibilita' di fare degli incontri che difficilmente faro' nel ghetto universitario. Come quelli di ieri, con i coinquilini africani.
Paul viene dal Malawi. Suo padre e' un diplomatico, e per questo ha vissuto in numerosi paesi dell'Africa Subsahariana, e ormai rifiuta quella realta'. Ne parla come chi ne e' uscito e non ne vuole piu' rientrare. ~Come chi e' migliore di quella realta'. Con rabbia afferma che in Malawi le cose non potranno migliorare, perche' la gente e' invidiosa e inetta, senza voglia di lavorare. Mi dice che il Malawi e' composto per larga parte dal lago omonimo. Che questo potrebbe essere sfruttato come risorsa, per il turismo, per l'energia, per la coltivazione. Ma che questo non viene fatto, perche' i malawiani non lo vogliono fare. Paul e' un ragazzo gentile e sorridente, l'unico che mi ha veramente "accolto" nella casa. La sua origine benestante (non ricca per i canoni occidentali) si vede quando mi racconta dei suoi parenti che periodicamente si recavano da suo padre per chiedere soldi, senza poi "investirli" o farli fruttare. Lui si sta per laureare in Economia qui a Manchester e gli chiedo se non pensa che siano dalle persone come lui, i Malawiani che hanno studiato in Europa, che puo' venire l'input per un cambiamento. Lui mi dice che non ci vuole tornare a casa, perche' in Malawi non sarebbe pagato abbastanza per permettersi una bella casa e una bella macchina. Tutto qui. Ho pensato che le sue aspettative, una bella macchina e una bella casa, fossero stupide e egoistiche di fronte al dramma del suo paese. Ma la sue aspettative, una bella macchina e una casa, sono in parte anche le mie aspettative, quello per cui rincorriamo un titolo di studio, magari trasferendoci temporaneamente all'estero...
CONTINUA

2 Comments:

Anonymous Anonimo said...

no...proprio no...non ci siamo...per catiyà sono anche le mie aspettative...ma la sua risposta non fa che confermare quello che ha appena detto del popolo di cui fa parte. Inetti senza voglia di fare...beh forse lui di voglia di fare ne ha un po' di più degli altri, ma se questa è volta al raggiungimento di uno status fine a sè stesso...mi spiace caro Paul ma sei uguale a i tuoi connazionali.
Un consiglio: ritorna a casa, sbattiti, sfrutta la posizione di tuo padre per inserirti nella società che veramente può influire sul paese e battiti per un fottutissimo cambiamento. Non ce la fai? Hai fatto quello che dovevi! Torna pure a Manchester o dove vuoi, goditi la tua casa e la tua macchina, hai la coscienza a posto. Ma non ancora!

3:10 PM  
Anonymous Anonimo said...

no...proprio no...non ci siamo...per catiyà sono anche le mie aspettative...ma la sua risposta non fa che confermare quello che ha appena detto del popolo di cui fa parte. Inetti senza voglia di fare...beh forse lui di voglia di fare ne ha un po' di più degli altri, ma se questa è volta al raggiungimento di uno status fine a sè stesso...mi spiace caro Paul ma sei uguale a i tuoi connazionali.
Un consiglio: ritorna a casa, sbattiti, sfrutta la posizione di tuo padre per inserirti nella società che veramente può influire sul paese e battiti per un fottutissimo cambiamento. Non ce la fai? Hai fatto quello che dovevi! Torna pure a Manchester o dove vuoi, goditi la tua casa e la tua macchina, hai la coscienza a posto. Ma non ancora!

3:10 PM  

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