mercoledì, febbraio 13, 2008

La neve



Senza accorgermene, siamo arrivati nel cuore dell'inverno. Le temperature sono arrivate a -18, ma con il vento la temperatura percepita può essere anche -30. E sebbene mi rendo conto che la descrizione non sia delle più incoraggianti, vi assicuro che non è così male. Anzi in parte mi piace. Benedico ogni giorno la mia giacca invernale, il miglior investimento della mia vita. Non ho mai avuto freddo, non più di quanto ne abbia in Italia. Semplicemente per il fatto che ogni millimetro di pelle è coperto. Ma guai a levarsi i guanti. Quando arrivo in università spesso le narici e i peli all'interno sono quasi congelate. Ma è una bella sensazione.
La cosa che segna e stravolge il senso dello spazio e i colori è la neve. E' ovunque. Cavalle immense ai lati delle strade, colline artificiali. E il freddo è tale che quella che è rimasta sulle strade e marciapiedi è una sorta di roccia impossibile da scalfire. Non esistono più i colori, non esistono più il verde e i prati, spesso non esiste nemmeno il grigio dell'asfalto sulle strade. Solo neve. Quando cammini, quasi ti dimentichi che sotto la neve esiste una seconda città in attesa di tornare alla luce. Non è una tenda che copre in parte la finestra, è un telo spesso che la copre interamente. Ma sbagliate se pensate che la neve abbia un solo colore. Quando il cielo è nuvoloso e la luce non filtra le nuvole, tutto diventa grigio. Il cielo, la neve, l'asfalto. Diventa quasi difficile distinguire dove inizia il cielo e dove finisce l'orizzonte. Ma quando il sole si spalanca, la luce viene riflessa dieci, cento, mille volte dalla neve sulla strada, dalla neve sugli alberi, dalla neve sui tetti. La luce diventa così forte che quasi fa male agli occhi. Ma quando si viene inondati da tutta quella luce e dall'aria gelida, ci si sente "sani", e se non fosse che la bocca è coperta da due strati di sciarpa, verrebbe voglia di aprila e respirare.
Siamo a metà dell'inverno. Ma questo vuol dire che per quasi due mesi le temperature saranno ancora rigide. Tra febbraio e marzo, l'inverno darà le ultime frustrate, e tempeste di neve saranno più frequenti. Poi le giornate comincieranno ad allungarsi sensibilmente. Fra fine marzo e aprile le temperature torneranno sopra lo zero. E in quel momento tutti rimpiangeremo i bei giorni in cui eravamo a -15. Perchè tutta quella neve che dorme silenziosa ai bordi delle strade, si sveglierà e comincerà a sciogersi. Le strade diventeranno una sorta di palude. Per quanto tempo? quanto tempo ci vuole perchè si sciolga un ghiacciaio? Poi ad aprile inoltrato, sarà primavera ed estate. E a quel punto prenderò un treno da Toronto, direzione Ovest, fino ad arrivare a Vancouver, tre giorni, 1 ora, e 50 minuti dopo. Spero che fuori dai finestrini mi passi davanti l'intero paese che si sveglia dal lungo inverno bianco.

4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Ti avevo mandato una mail riguardo al -17 previsto un paio di giorni fa...tu è arrivata?

Mi fa molto piacere sapere che, comunque, il tuo rapporto con il freddo e la neve in genere sia diventato qualcosa di speciale e intimo.
Se succederà come in Svezia, dopo la palude sarà uno spettacolo incredibile vedere l'erba che in una nottata cresce e copre completamente i prato dietro casa tua.
Sono quelle piccolezze che rendono il Nord straordinario.

Sentiamoci nel w/e così ti racconto un po' l'inizio delle nuove lezioni (Whitebread ed affini)

8:21 AM  
Anonymous Anonimo said...

immagino che un'altra cosa straordinaria deve essere il silenzio che accompagna tutto ciò...

ps: se non l'hai ancora fatto vediti into the wild di sean penn

giulio

6:58 PM  
Anonymous Anonimo said...

Notevole

12:43 PM  
Anonymous Anonimo said...

Notizie?

7:47 PM  

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