giovedì, febbraio 07, 2008

Il mio triplo Axel




6 ragazzi, 6 ore di strada dritta, a 120 km/h dall’inizio alla fine, non uno in più, non uno in meno, 3 notti in un albergo di lusso, ma con 4 nella stessa camera per risparmiare, una sola incessante domanda esistenziale: “possiamo far mettere questo nel conto rimborso-spese?”.
Si allargano di un passo la mie conoscenza di questo paese (e notate che un passo qui sono 600 chilometri). La settimana scorsa sono stato 4 giorni a Ottawa, con altri 5 amici/compagni. Eravamo la squadra che rappresentava l’università di Waterloo alla simulazione della World Trade Organization, simulazione a cui partecipavano una decina di altre squadre da altre università canadesi. Simulazione che poi abbiamo vinto dopo due giorni di negoziati simulati, ma molto realistici (quantomeno a giudicare da quanto si entri nella parte).
La vita è molto più semplice quando alle tue spalle hai una clausola di rimborso spese e un tetto di 3000 dollari per 4 giorni. Per ricordarcelo, durante il viaggio di andata ci siamo fermati nel primo ristorante all’uscita di Waterloo (per giustificare che eravamo già lontani dalla città), e così via per i giorni successivi.
Nel frattempo mi sono perso una tempesta di neve, che a costretto la mia università a chiudere. Sabato mattina la neve ha smesso di flagellare anche Ottawa e ho approfittato della giornata di sole per visitare la città prima di partire. Poco da dire sulla città. E una capitale “ristretta”, una città fatta di alberghi e ministeri, mentre i grattacieli, banche, locali e ristoranti sono a Toronto e Montreal. Però è una città elegante, con la più lunga pista da pattinaggio al mondo: il canale che la attraversa. D’inverno è possibile attraversare il cuore della città coi pattini ai piedi, per chilometri e chilometri. I pattini sono un mezzo di trasporto comune. Si può pattinare per andare in università. Per andare al lavoro. Quando nevica la prima cosa che viene pulita non sono le strade, ma il canale stesso, che sabato mattina era inondato da migliaia di persone, famiglie, bambini che mi sfilavano a mille all’ora, giocolieri che facevano i loro numeri pattinando. Il mio triplo Axel non è venuto perfettamente, ma non mi sono ritrovato mai con la testa sul ghiaccio
Tornato a Waterloo giusto in tempo per il SuperBowl e una nuova inondazione di neve.