Vita d'ufficio
Sono tornato in Canada da 20 giorni. 20 giorni e il mese passato in Italia, sembra già lontano. Posso dire con una certa soddisfazione che comincio a sentirmi un po’ a casa qui. La mia casa è un ufficio, condiviso con altri 5 compagni, un nuovo ufficio luminoso, CON finestre, in cui ogni giorno si incrociano le avventure di 5-10 amici, compagni di studio. In cui ogni giorno, Mike, un ragazzo di 33 anni con la faccia di Ricky Cunningham (Happy Days) e lo spirito di un 14 enne arriva vicino alla mia scrivania, si siede sulla divano già predisposto per lui, guarda me e Jason e dice una frase che già tutti ci aspettiamo: “Ragazzi, ho una nuova idea!”. L’ora successiva passa a tentare di riportarlo sulla terra. Da questo ufficio passano professori, amici in cerca di qualcuno che divida un pranzo con loro, cui si guardano le partite dei Toronto Raptors con telecronaca in cinese, qui l’altra notte con 3 amici abbiamo stappato una ottima bottiglia di vino bianco all’una di notte, pochi minuti il termine ultimo per consegnare un saggio, che chiaramente è stato consegnato in ritardo. Da cui si può guardare la neve che cade incessante al di fuori della finestra. Le temperature ora sono costantemente sotto lo zero, meno dieci normalmente, a volte meno quindi. E’ incredibile come la neve cambi la percezione dello spazio che abbiamo. Tutto è bianco. E tutto sembra sospeso nel tempo. Senza contrasti, quasi come in una sorta di cartolina di inizio secolo. La neve uccide i contrasti e gli spigoli, e rende tutto più monotono e noioso. Ma nelle mattinate i cui si spalanca il sole, la luce viene riflessa ovunque, quasi come nel mezzo di un ghiacciaio alpino a mezzogiorno. Gli occhi fanno quasi male, ma è un bel dolore, che ti spinge a dire: “niente autobus stamattina. Godiamoci la passeggiata”. E chissenefrega se la passeggiata è a -15.
La settimana prossima sarò tre giorni a Ottawa per prendere parte a una simulazione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio a cui partecipano team da tutte le università canadesi. Se lo studio me lo permette, trascorrerò un giorno anche a Montreal. In ogni caso, scriverò un post sull’argomento.
Soundtrack: Josè Gonzalez – In Our Nature (specialmente una canzone meravigliosa il cui titolo è
Cycling Trivialities. La trovate su YouTube qui: http://www.youtube.com/watch?v=fvxrMBYPGxk)
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