Il mio primo Goldman Sachs' Party

Il luogo della festa era un bell'appartamento a Londra, tra South Kensington e Fulham. Tre camere da letto, un bel salotto, due bagni e una cucina (e un giardino condominiale grande quanto Piazza Garibaldi a Fidenza). Affitto 525 pounds alla settimana. Cioe' 3200 euro al mese da dividere tra i tre inquilini (mi hanno detto poi che era estremamente economico, visto che avrebbero potuto pagare 700 pounds alla settimana per quel posto).
Questa era la location della mio primo 'Goldman Sachs Party'. Goldman Sachs e' la piu' grande banca di investimenti del mondo (per capirci, quelle che muovo miliardi di dollari, non quelle dove i pensionati fanno la coda il martedi' mattina). Era il compleanno di una amica australiana di Elisabeth, e visto che il suo ragazzo svedese (il padrone di casa) e' un rampante svedese, impiegato come analista finanziario della city presso Goldman Sachs, la festa era popolata da giovani analisti finanziari ('ah sei italiano, noi facciamo le consulenze per l'Unipol!' 'no, per favore non parliamo di Unipol che mi viene male').
Faccio un breve ritratto: eta' media 27 anni. Alcuni svedesi, australiani, inglesi, un francese, uno spagnolo. Tutti impiegati nella city presso banche di investimenti come JP Morgan, UBS, Goldman Sachs. Dopo essersi laureati nelle migliori business school dei rispettivi paesi ('ah sei Italiano! Io ho fatto un'Erasmus alla Bocconi!) sono stati subito assunti nel tempio della finanza mondiale, cioe' Londra, dai sacerdoti dell'economia, cioe' le banche d'investimenti.
Dopo un inizio di conversazione con un australiano un po' scioccante ('dopo tutto Londra non e' un brutto posto dove vivere: in un paio di ore sei in Marocco o a sciare in Svizzera..') mi sono reso conto che erano ragazzi normalissimi, non particolarmente fuori dalla norma, ne' dei geni. Sono quei rampolli che hanno pianificato i loro studi e la loro vita per arrivare al top e, padroneggiando perfettamente le loro vite, a 27 anni guadagnano degli stipendi che probabilmente non vedro' mai. La 'meglio gioventu' in un periodo di globalizzazione.
Mi hanno fatto una certa tristezza, e sinceramente nessuna invidia (a parte per l'appartamento di Londra senza moquette a cui confronto la mia dimora a Manchester e' una topaia, e per cui venderei l'anima al diavolo). Quando gli chiedevi cosa facevano come lavoro, strabuzzavano gli occhi e rispondevano 'non parliamo di lavoro adesso'. Si, certo il lavoro e' 'exciting' ma 'e' sabato, ho finito di lavorare alle 9 di sera e domani mattina (domenica) alle 10 sono in ufficio'. L'ambiente e' iper-competitivo. Il ragazzo francese e spagnolo (non a caso gli unici due sud-europei) mi dicono che probabilmente a fine anno cambieranno lavoro e forse torneranno in patria. 'Non importano i soldi che guadagno, tanto non ho tempo per spenderli' (non avrei mai pensato nella mia vita di sentire questa frase dal vivo).
Ma la cosa che piu' mi ha intristito e' stato il fatto che si identificavano reciprocamente con il nome della banca per cui lavoravano: 'quello e' Johaan, lavora per Societe' Generale, lui e' Mark della UBS'. Probabilmente l'ambiente della City, come ogni tempio del capitalismo o del potere oggi, a Londra come a Roma o Milano, e' capace di plasmare la tua vita e la tua identita': tu sei il tuo lavoro. Tutto il resto non conta, o forse, per tutto il resto non c'e' tempo (lo spagnolo mi dice che quest'anno non ha avuto tempo di leggere piu' di 20 pagine da un libro). Se vuoi rimanere al top e permetterti di vivere a Londra e andare a giocare a golf in SudAfrica, tutto il resto e' subordinato.
P.S. quelli nella foto sono i libri che ho trovato nella camera in cui dormivo (un altro banchiere svedese). La cosa piu' bella erano pero' le scarpe da golf, ricamate, bianche e marroni, che erano riposte con cura sotto la mensola
1 Comments:
...però! a dire il vero io un po' di invidia ce l'avrei, se non altro per le scarpe da golf...mmm...bianche e marroni ricamate...Certo che fanno davvero anche un po' pena...non so sono rimasto abbastanza scioccato da questi ragazzi che a 27 anni hanno già tutto quello che si può desiderare dalla vita. Ma la loro vita, nel senso di tutto quello che non si compra coi mega stipendi, tipo la ragazza, la cena coi tuoi a natale, un hobby per il week-end o il tennis, ops golf, il venerdì sera o una birretta tranquil con gli amici ce l'hanno?
Ma tu faresti mai una vita così? Forse l'unica cosa che invidio loro davvero è la possibilità di vivere tutto il mondo e conoscere qualcosa che va al di là di piazza maggiore (o garibaldi)...mah...ci devo pensare...at salud (si dice così?)
Posta un commento
<< Home