Trip n.2: Edinburgo

Questo fine settimana sono stato a Edinburgo. Ci sono andato perche' Marta e Silvia quest'estate ci hanno lasciato il cuore, e speravo di trovarglielo (la scienza medica ha ormai definitivamente dimostrato che senza cuore non si vive bene). Io piu' che il cuore ci ho lasciato la salute. Ma questo non toglie che la citta' e' meravigliosa.
Ho trovato due giorni di pioggia e vento ininterrotti. Il mio ombrello che aveva resistito a due mesi di vita a Manchester, non ha retto a due giorni ad Edinburgo, e ieri mattina, con grande rammarico visto che ormai c'ero affezionato, l'ho buttato nella spazzatura.
Anche stavolta il pullman era strapieno di cinesi. Ho dormito in una camerata con almeno 8 di loro. Uno per letto, non come succede in Italia (ricordo che i cinesi che sono qui sono qualitativamente diversi da quelli italiani in quanto ricchi e con alti livelli di istruzione). Devo dire che ho ammirato molto la loro efficienza nel svegliarsi alla mattina, scendere dai letti a castello, cambiarsi e andare a far colazione senza fare il minimo rumore e senza svegliarmi. (Ecco spiegato perche' ci fregheranno fra vent'anni. Sono efficienti e silenziosi)
Comunque, tornando ad Edinburgo:
Edinburgo e' l'opposto di Manchester. Manchester e' colorata del rosso dei mattoni e del vetro dei centri commerciali. I colori sono di Edinburgo sono invece le varie tonalita' del grigio pietra, a volte verso il marrone, a volte verso il nero.
Manchester e' una citta' con una storia breve. Edinburgo invece ostenta la sua storia. Manchester e' affascinante ma non "bella". Edinburgo e' bella, come puo' esserlo una citta' italiana. A Manchester la pioggia non bagna ma irrita (e i mancunians non si bagnano nemmeno). A Edinburgo la pioggia bagna e fa incazzare (ma gli scozzesi non si bagnano ne' se ne accorgono). Entrambi comunque girano in maglietta.
Manchester e' orizzontale. Edinburgo e' invece e' si sviluppa in verticale. La citta' vecchia, con il castello, e' arroccata su una collina. Siccome fino al 1600 continuavano a prenderle dagli inglesi, la citta' si e' sviluppata all'interno delle mura. Tutti i palazzi sono quindi cresciuti in altezza, l'uno attaccato all'altro, divisi da piccole strade anguste e buie. La parte piu' antica e' piena di "close", porte da cui partono viottoli bui che potrebbero sbucare in qualsiasi parte del mondo. Quando poi sono finite le guerre con gli inglesi, la citta' ha cominciato a espandersi verso quella che e' adesso chiamata "citta' nuova". Che e' una citta' nobile, piena di scuole d'elite in palazzi vittoriani (dove anche il "proletario" Tony Blair ha studiato). Manchester e' una citta di contrasti, proletaria, e multiculturale. Edinburgo e' piu' semplice, borghese, con una periferia che non e' fatta solo di ghetti (o almeno non mi e' sembrata attraversandola) e una popolazione completamente bianca (e scozzese). A Manchester non si capisce nulla di quello che dicono. A Edinburgo e' piu' facile, ma e' pur sempre scozzese.
Non ho trovato "il peggior cesso di Edinburgo" di Trainspottinghiana memoria (se qualcuno ha l'indirizzo ci torno e ci faccio una foto). Anzi la citta' mi e' sembrata poco trasgressiva e estremamente turistica (vendono kilt praticamente anche nelle edicole). Il fascino della citta' e' pero' grandissimo. Peccato non aver visto il sole, il fascino sarebbe stato ancora piu' grande.
Invito chiunque a vederla, e se per caso trovasse la mia salute, di mandarmi una mail che poi ci mettiamo d'accordo su come restituirmela.
1 Comments:
caro stefano...a Edimburgo ci ritornerò sicuramente perchè è una città meravigliosa, ma dubito che troverò la tua salute. Perchè una volta che sei stato a Edimburgo non hai possibilità di guarire; la malattia è lei, i suoi close, i suoi gate, il castello da calton hill, il cielo quando sei sdraiato sul prince's garden, grigio che ti guarda severo, non ti lascia mai uno spiraglio, ma proprio mentre non te lo aspetti ha sempre una sorpresa per te! Il suono delle cornamuse (vi giuro che il tipo che suonava a Leith, il quartiere dell'Hibernian, in riva al mare con nebbia e pioggerellina mi ha commosso oltre che farmi venire la pelle d'oca, certo poi uno deve lavorare d'immaginazione...vabbè) ti fa sembrare di essere in una fiaba...mi spiace Stefano ma la terapia per la tua salute è una lunga convivenza con la città, gli scozzesi, i loro pubs, l'Hibernian il sabato, il rugby la domenica, gli ettolitri di McEwan's e Cahorlillah, l'odore di cultura che traspira dai mattoni vecchi dei palazzi...mmmmm Edimburgo...se vuoi farti ricoverare, fammelo sapere, ti tengo il letto vicino al mio!
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