giovedì, dicembre 06, 2007

1723 miglia da ogni cosa

Sono nel mezzo dell’Atlantico. Il piccolo monitor sul sedile di fronte sostiene che mancano 1774 miglia all’atterraggio a Londra. A Toronto sono le 23:19. A Londra, le 4:19. Ignoro che ore siano nel punto preciso dovo mi trovo adesso, ma a 1774 miglia da ogni cosa il tempo non conta. Questo aereo balla terribilmente, come una zattera che attraversa acque agitate. Di fianco a me, una donna africana con il capo velato e le mani ricoperte da un affasciante ricamo di hennè. Ammetto che sono un po’ brillo. Non mi sono risparmiato nel vino, prima e dopo la strana cena servita sull’aereo. Da ubriachi i cartoni della Disney si apprezzano molto di più. Eddy Vedder nell’Ipod. Il portatile mi indica che ho ancora 48 minuti di batteria per dare un senso a un saggio che devo consegnare fra pochi giorni. E sto bene. Forse perché è notte. Forse perché ho abbandonato temporaneamente una situazione che ancora non è mia. Forse perché sto tornando a casa, e ci sono troppe persone che ho bisogno di vedere, per mantenere fede a quel patto informale che ho stipulato con i miei precendenti 22 anni di vita. Forse perché so che domani mattina sorvolare Londra mentre il sole sorge sarà semplicemente da togliere il fiato. Forse perché fra poche ore rivedo mia sorella, e non so che faccia farò nel vedere mia nipote dopo 3 mesi. Forse perché sto viaggiando da Ovest verso Est, mentre il sole corre nella direzione contraria, ed è bello immaginare che ci siamo dati un appuntamento fra poche ore, più o meno sopra le coste irlandesi. Forse perché sono nel mezzo dell’Atlantico, a 36000 piedi di altezza e ora 1723 miglia dall’atteraggio. Si. Forse è perché sono nel mezzo dell’Atlantico a 1723 miglia da ogni cosa. E la mia mente non è nemmeno in grado di immaginare cosa siano 1723 miglia. A 1723 miglia da ogni cosa, i sovrappensieri, progetti, e rammarichi che accompagnano tutti gli altri giorni non contano. A 1723 miglia da ogni cosa, tutto questo ha un altro sapore.

7 Comments:

Anonymous Anonimo said...

Il Bologna di ieri, mentre tu eri a svariate migliaia di miglia da casa, a pagina 33 titolava "Spandau Ballet, la reunion è vicina?"

Torno alle mie sudate carte con l'auspicio che ci sentiremo / vedremo asap...

Vai e ingrassa, campione!

4:35 PM  
Blogger Stefano said...

P.S. l'atterraggio a Londra è stato molto meno romantico di quanto previsto. Nuve fitte che non si vedeva nulla sotto, sole non ancora sorto e pioggia fitta... tipicamente Londinese. Ma il duty-free di Heathrow era fantastico... tipicamente Londinese.
Momento topico del viaggio quando sull'autobus che mi porta dal terminal 1 a quello 3 di Heathrow, un uomo di mezz'èta, baffi, cappello da baseball, abiti un po' alla campagnola mi si siede di fianco. Mi scruta per un po'. Poi gli si accendono gli occhi, mi punta con un dito e esclama "Bucarest!!!"
quando provo a fargli capire che non sono rumeno, gli si spegne subito l'entusiasmo.

8:00 PM  
Anonymous Anonimo said...

volevo solo dirti che quello che scrivi mi
fa sempre pensare, mi stimola e non è mai banale. è bello vedere che sei in grado di mantenere quel patto muovendo i pensieri di chi ti legge, scandendo la tua presenza
col ticchetio dei tasti che premi. qui c'è
gente che mi parla ogni giorno è non riesce a produrre nulla più di un autoreferenzialismo snervante. forse 1774 miglia sono tante, ma di sicuro è tanto anche mezzo metro che separa due sguardi che non s'incontrano

10:28 PM  
Blogger Stefano said...

Anonimo dell'ultimo messaggio, chi sei? volevo ringraziare

2:35 AM  
Anonymous Anonimo said...

Bucarest!!! Che emozione! Nu vorbis romanesti?
Il duty free di Baneasa invece non esiste, in compenso quello è l'aeroporto più kitsch del mondo. E piccolo: ci sono pozzanghere in centro a Bucarest più grandi dell'intero aeroporto.
Ah, non esistono enormi topi randagi che scorrazzano per le città, forse ti confondevi con i bambini...

5:40 PM  
Anonymous Anonimo said...

scusa stefano non mi ero nemmeno accorto che non avevo firmato. comunque grazie di che, grazie a te!!

12:31 AM  
Anonymous Anonimo said...

Giuro che leggerti rasserena il cuore, leggo immagini non solo parole e soprattutto mai parole inutili.

12:48 PM  

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